Gioielleria Mancini Monsummano-Gea Basket Grosseto 100-80
GIOIELLERIA MANCINI SHOEMAKERS MONSUMMANO: Barneschi, Vezzani 21, Marchetti 6, Calderaro 8, Maccione 13, Alikalfic, Navicelli 6, Bellini 24, Luciano 2, Romano 7, Martelli 11, Testa 2. All. Matteoni
GEA BASKETBALL GROSSETO: Bassi 2, Zambianchi 8, Morgia 7, Contri 2, Furi 9, Ricciarelli 10, Burzi 2, Santolamazza 5, Roberti 27, Baffetti 4, Tattarini 4. All. Crudeli
ARBITRI: Claudio Boni di Pelago e Mattia Parigi di Firenze.
PARZIALI: 25-15, 47-36; 75-58.
NOTE: usciti per falli Navicelli e Luciano.
Svanisce a Monsummmano il sogno della Gea di approdare alla Final Four di Coppa Toscana di serie D. I biancorossi grossetani allenati da Pablo Crudeli si sono arresi nettamente nei quarti di finale alla Gioielleria Mancini (100-80) al termine di un incontro che ha preso una direzione precisa dopo dieci minuti, con i pistoiesi avanti di dieci punti. Santolamazza e compagni non sono mai riusciti a mettere paura al quintetto di Matteoni che ha fatto della velocità e del pressing a tutto campo le armi migliori. Alla fine dei 40’ sono stati addirittura venti i contropiedi subiti dalla Gea, che ha sì messo a segno un buon bottino di ottanta punti, ma ha anche permesso agli avversari di arrivare in tripla cifra, grazie anche a sette tiri da tre punti. La formazione maremmana, senza Romboli e Canuzzi che avrebbero potuto garantire un po’ di riposo a Furi, e senza il bomber Perin, ha lottato con i denti, riuscendo ad avvicinare a sette-otto punti, ma gli Shoemaker l’hanno sempre riallontanata.
La gara si è aperta con una bomba di Maccione, alla quale ha risposto Zambianchi con due canestri dalla lunetta. Il break di 10-0 ha permesso a Monsummano si prendere un margine di tutto rispetto (13-2). La Gea tenta una timida reazione ma Navicelli in contropiede la punisce. Calderaro e Martelli non sbagliano e al 5’ è 17-4, prima del +17, prima di un parziale firmato Roberti (top scorer biancorosso con 27 punti) che permette al Grosseto di chiudere il primo quarto a -10. Botta e risposta in apertura di secondo quarto poi, complice un antisportivo fischiato ai monsummanesi Grosseto rientra a -8. Vezzani dalla lunetta e un bel gioco di Martelli da 3 punti sono nuova linfa per i ragazzi di Matteoni. Jacopo Roberti colpisce anche da 3 punti e Grosseto rientra a -8, ma Navicelli riporta i suoi a +10. Calderaro e una bomba di Bellini danno il nuovo +14 ai locali. Tre liberi di Roberti fissano il punteggio di metà gara sul 47-36.
Bellini apre le danze del terzo quarto con un 5-0 ma Grosseto colpisce da 3 con Morgia, ma Vezzani e Testa danno il nuovo massimo vantaggio ai loali (59-41). Santolamazza ancora da 3 ma Monsummano con Bellini vola sul +20 (66-46). La Gea si affida al tiro dalla lunga distanza per tentare il recupero e Grosseto rientra a -14, prima dei centri di Romano e Vezzani per il 75-58. Nell’ultimo quarto Crudeli schiera i tre giovani dell’under 18, in campo con i veterani Santolamazza e Zambianchi. Monsummano continua nella sua bella serata, ma i baby biancorossi Baffetti, Burzi e Bassi non sfigurano, riuscendo a rendere meno pesante il passivo con i loro punti.
IL COMMENTO DI CRUDELI – Al termine della gara disputata a Monsummano, il coach Pablo Crudeli accetta la sconfitta: «Bravi loro, non ci hanno concesso niente. In questa occasione le assenze ci hanno condizionato soprattutto in difesa. I miei ragazzi hanno lottato, ma alla fine i pistoiesi ci hanno punito con la velocità e i tiri da tre punti. Noi siamo un po’ diesel e la gara ci è sfuggita di mano dal primo quarto».
«Purtroppo in settimana – prosegue Crudeli – ci siamo allenati in pochi e in partita ci si sente sicuri se abbiamo lavorato bene. Contro Monsummano non avevo alternative. Mi auguro di avere a disposizione tutti i giocatori in palestra per iniziare nel migliore dei modi il campionato. Per la trasferta di Firenze ho bisogno di trovare soluzioni diverse».
«Quando vinci – conclude il coach argentino della Gea – i difetti si nascondono, ma quando perdi sembra che non vada bene niente. Questo ko ci deve mettere in allerta, ma niente panico».