La Grosseto cestistica (e con essa tutta la città, a cominciare dal sindaco Vivarelli Colonna e dall’assessore allo sport Fabrizio Rossi, in prima fila nella gara decisiva contro Campi) esulta per essere ritornata, dopo cinque anni di assenza, in serie C silver, la vecchia C2. La Gea Basketball, fondata da David Furi, per far rinascere la palla a spicchi in Maremma dopo una caduta verticale è riuscita nell’intento dopo quattro stagioni di attività, vincendo un campionato di Promozione, sfiorando i playoff di serie D e centrandoli da settima nella passata agonistica.
All’inizio dell’estate 2018 la dirigenza biancorossa ha deciso che era arrivato il momento di fare il salto di qualità: ha chiamato in panchina Pablo Crudeli, l’ultimo allenatore ad aver guidato Grosseto in serie C, e ha rinforzato la squadra con tre grossetani, Perin, Roberti (nell’ultimo anno di C, nel 2013-2014 c’erano anche loro) e Canuzzi, reduci dalla promozione in C Gold con la maglia del San Vincenzo.
«Per me questa promozione con la Gea – esulta Matteo Perin, decisivo in gara3 con 21 punti, è la terza in carriera dopo quelle con Civitavecchia e San Vincenzo. Ha un sapore speciale, perché abbiamo voluta. Io sono venuto qua per vincere e ci sono riuscito, anche se all’inizio non ero contento. Io sono uno esigente con me stesso e con gli altri: non vedevo il giusto entusiasmo, ma le cose sono andate sempre meglio. Abbiamo vinto la regular season dall’inizio alla fine, e questa è la prima grande impresa, e abbiamo disputato dei playoff meravigliosi. Dopo gara1 con il Campi sapevo che avrebbe vinto la Gea, sapevo che li avremmo asfaltati se ci fosse stato bisogno della terza partita. E così è stato. Abbiamo giocato la più bella partita dell’anno, con una grande difesa e quando abbiamo perso Jacopo Roberti è venuto fuori lo spirito di squadra. Non abbiamo concesso niente al Campi, che non è più rientrato in partita, pagando un po’ l’inesperienza dei giocatori più giovani. Ce la siamo meritata. Ora dopo qualche settimana di riposo ci aspetta un’altra affascinante avventura. Mi chiedete se pronto? Io sono nato pronto».
L’allenatore argentino Pablo Crudeli, che ha firmato una doppietta personale con la promozione in serie C e con la conquista della Coppa Toscana under 18 silver, al termine di gara3 con il Campi ha scaricato la sua tensione con abbracci e sorrisi. I suoi ragazzi sono stati sempre avanti di almeno dieci punti ma il tecnico di Buenos Aires ha alzato le braccia al cielo a 50 secondi dalla fine, quando ha capito che Campi era domato definitivamente. «Abbiamo disputato 40 minuti perfetti – dice – per intensità e difesa. E’ stata la nostra partita più bella, non ci sono dubbi. Questa promozione in C è stata il coronamento di una cavalcata vincente, che ci ha visto avanti dalla prima giornata. Credetemi, non è facile arrivare al traguardo rimanendo sempre in testa. Vuol dire che siamo una grande squadra e abbiamo lavorato durissimo per tutto l’anno. E di questo ringrazio i ragazzi».
«Per questo trionfo – prosegue Crudeli – sono stati fondamentali i rinforzi di Roberti, Perin e Canuzzi, che hanno messo la loro esperienza al servizio della squadra e si sono uniti ad un gruppo (Santolamazza, Zambianchi, Furi, Ricciarelli, Morgia) che aveva giocato anche in categoria superiore e che nel momento decisivo è stato straordinario».
«Non mai avuto paura di perdere la gara decisiva – sottolinea ancora il tecnico argentino – L’espulsione di Roberti ci ha lasciato per un attimo sotto choc, visto che lui è il nostro riferimento offensivo, ma abbiamo cambiato qualcosa nel funzionamento del gioco e abbiamo proseguito il nostro cammino. La chiave di un successo così limpido sono state le penetrazioni, siamo stati più forti nell’uno contro uno. Decisiva la nostra difesa: abbiamo concesso appena 56 punti all’attacco più forte del campionato. La nostra zona li ha messi in grave difficoltà. Ribadisco: abbiamo disputato quaranta minuti perfetti, i pù belli di un’annata straordinaria».