Il Drago e la Fornace Costone Siena-Gea Grosseto 52-30
IL DRAGO E LA FORNACE SIENA: Corti, Pastorelli 6, Sardelli 5, Beatrice Balestrazzi 2, Poletti 17, Ginanneschi, Bianconi 6, Dragoni 7, Pierucci 2, Bonaccini 4, Sabia 3, Dragone. All. David Fattorini.
GEA GROSSETO: Masini 1, Amendolea 9, Furi 9, Giulia Camarri, Lambardi, Bellocchio, Sposato 8, Benedetti 3, Di Stano. All. Luca Faragli
ARBITRI: Baldini e Pierallini
PARZIALI: 14-8, 23-19, 36-23.
NOTE: espulsa Amendolea per fallo tecnico e per un antisportivo; uscita per falli Giulia Camarri. Fallo tecnico al coach Faragli.
La Gea Grosseto regge un tempo al PalaNannini di Siena contro il Drago e la Fornace Costone (52-30) nella terza giornata del campionato di serie B femminile. Le ragazze di Luca Faragli hanno fatto quel che hanno potuto contro un avversario in ottima condizione. Nei primi venti minuti Camarri e compagne hanno tenuto molto bene il campo, andando al riposo sotto di quattro punti, dopo aver vinto 11-9 la seconda frazione, essere riuscite a pareggiare i conti sul 19-19 al 15’ e soprattutto dopo aver fatto i conti con alcune decisioni arbitrali discutibili che hanno finito per penalizzare le grossetane. Al rientro dagli spogliatoi, come era successo con Rifredi, la Gea ha avuto un calo fisico, con Elena Furi, scesa in campo con un ematoma ad una caviglia, che ha accusato addirittura i crampi.
Per il quintetto senese, che ha concesso appena quattro punti alle rivali nel terzo periodo, è stato facile allungare fino a raggiungere un vantaggio conclusivo di 22 punti, un po’ bugiardo per il buon comportamento delle biancorosse nel primo tempo.
«Il problema è sempre lo stesso – commenta il coach Luca Faragli – Con sette giocatrici da ruotare sul terreno è dura. Siamo rimasti in partita per tutto il primo tempo giocando bene e venendo penalizzati da alcuni falli evidenti non fischiati a nostro favore».
«Le senesi ci hanno pressato per tutta la partita e alla fine ci è mancato il fiato – prosegue Faragli – Ringrazio tutte per aver messo tutto quello che avevano. Non dimentichiamo che Elena Furi che ha giocato con una caviglia gonfia. Ho dato spazio anche a Di Stano e Lambardi, che hanno lottato ma sono ancora troppo giovani. L’unico appunto che mi sento di muovere alla squadra è che continuiamo a perdere troppe palle allo scadere dei 24 secondi. Una regola che non riusciamo a farci entrare in testa».