Gea Grosseto-Named San Giovanni Valdarno 54-81
GEA GROSSETO: Masini 2, Amendolea 3, Furi 17, Simonelli, Giulia Camarri 5, Tamberi, Chiara Camarri 6, Bellocchio 10, Sposato 9, Benedetti 2, Di Stano. All. Luca Faragli.
SAN GIOVANNI V.: Campagnaro 5, Bidini 8, Argenti, Tognaccini 21, Nannini 11, Zavaglia, Casucci 5, Innocenti 22, Amato 8. All. Piccioli.
ARBITRI: Luciano Puocci di Firenze e Alberto Volpi di Cecina.
PARZIALI: 4-33, 17-49; 33-65.
NOTE: uscite per falli Sposato e Benedetti.
Dieci minuti di completo black out condannano la Gea Grosseto nello scontro salvezza contro il Named San Giovanni Valdarno (54-81 il finale). Il quintetto allenato da Luca Faragli nel primo quarto ha messo insieme appena quattro punti (due Furi su azione, uno a testa Sposato e Chiara Camarri dalla lunetta), subendone ben 33, con quattro tiri dalla lunga distanza. Sotto di 29 punti, la formazione grossetana ha iniziato a carburare, ma il risultato finale è stato condizionato da quella partenza disgraziata. Con il passare dei minuti Giulia Camarri e compagne hanno iniziato a trovare la via del canestro, giocando alla pari con le valdarnesi, perdendo di appena tre punti il secondo periodo, pareggiando il terzo e vincendo l’ultimo di cinque punti, 21-16. Se si toglie insomma il primo quarto, il parziale dei tre quarti vede avanti il Grosseto 50-47. Nel secondo tempo la zone press chiamata da coach Faragli ha dato i suoi effetti e la squadra ha fatto vedere buone cose, rallentando la marcia del San Giovanni che ha comunque chiuso con 9 bombe.
«Una partenza così brutta – è il commento del coach Luca Faragli – non ha una spiegazione. Le ragazze sono entrate in campo nervose, con un approccio mentale spagliato. Le ho provate tutte per fermare l’emorragia di punti, ma solo nella seconda frazione si è visto qualcosina di più. Amendolea, scesa in campo senza un allenamento nelle gambe, non c’è stata d’aiuto. Le ragazze si sono mosse bene in attacco nel secondo tempo, ma stavolta hanno concesso troppo in difesa. Bene la zone press».
Con questa vittoria il Named, che ha vinto sia all’andata che al ritorno, ha ipotecato la salvezza diretta. La Gea, invece, deve puntare ad evitare gli ultimi due posti per disputare la bella dei playout in casa. «Sabato prossimoi – sottolinea Faragli – abbiamo una gara fondamentale contro il fanalino La Spezia. Dobbiamo vincere e per farlo servirà sicuramente un altro atteggiamento».