«Come stanno oggi le cose siamo seriamente preoccupati che si possa ripartire così, come siamo strutturati oggi e nelle categorie in cui prendiamo parte sia con i maschi che con le femmine». Il presidente della Gea Basketball Grosseto David Furi ha espresso tutta la sua preoccupazione sul futuro della sua società in un’intervista rilasciata a Il Tirreno.
«La stagione è ormai conclusa – ha sottolineato il massimo dirigente biancorosso – Ad agosto inizieremo a ragionare per la ripresa, per il futuro, sperando che questa pandemia sia solo un brutto ricordo».
Furi ha ricordato di aver scritto, «con i presidenti delle altre società, alla federazione ma al momento sono sordi di fronte alle nostre richieste, così come speriamo che almeno ci vengono stornati per la prossima stagione parte dei soldi spesi quest’anno visto che non è stata completata.
Per David Furi il vero problema è un altro: «Noi non abbiamo entrate diverse da quelle delle sponsorizzazioni. Niente biglietti, niente contributi, niente diritti tv, solo sponsor. Ma qui abbiamo aziende con operai in cassa integrazione, chi volete che investa il prossimo anno nel basket. Non è un problema evidentemente solo nostro, sia chiaro. Ho parlato con dirigenti di altri città come Pegli, Costone Siena, Lucca e altre ancora e molti mi hanno già detto che il prossimo anno ricominceranno dal minibasket, se non chiuderanno proprio.
Furi ha ammesso di di studiare soluzioni alternative. «Abbiamo parlato con Maurizio Musardo e Marco Mattei, presidente e vicepresidente della Pallacanestro Grosseto e anche per loro, problemi seppur in misura minore, ci saranno. Sarebbe auspicabile, secondo me, unire le forze almeno qui nella nostra città per cercare di andare avanti. Ci ritroveremo nei prossimi giorni e ne riparleremo chiaramente servirà l’aiuto di tutti amministrazioni pubbliche, imprese perché è chiaro che certe spese non saranno più sostenibili. Pensate che l’uso della palestra di via Meda ci costa più di 10.000 euro all’anno , per non dire del medico che deve essere presente ogni gara delle prime squadre dei maschi e delle femmine che ci sono altri 3500 euro. Nella pallavolo la federazione ha almeno detassato le partite, cosa che la Fip non pensa neppure lontanamente».
«Noi siamo uno sport dilettantistico – ha concluso Furi – non vogliamo prendere in giro nessuno e il rischio quello di restituire il cartellino e giocatori e andare avanti con il minibasket. Per cui non so proprio a quali categorie prenderemo parte, ma tutti nel caso dovranno fare un passo indietro anche sui rimborsi».