Un grave lutto ha colpito nelle scorse ora la famiglia della Gea Basket, con la morte di Anna Daviddi. A 62 anni, la guerriera biancorossa è stata sconfitta da un male incurabile contro il quale ha lottato con grande coraggio per tanti anni. Anima dell’Aurora prima e della Gea poi, Anna si è spenta serenamente nel pomeriggio di giovedì. La sua scomparsa lascerà un vuoto incolmabile in chi l’ha conosciuta e l’ha amata. A piangerla non è soltanto David Furi, il suo compagno di vita, ma un’intera società, che è diventata una seconda famiglia negli ultimi anni, sorreggendola nei momenti di difficoltà e appoggiandole sempre una spalla di sostegno.
Anna negli anni Ottanta giocava in serie C con la Libertas Aurora. Una decina di anni fa decise di far ripartire il basket femminile, dopo qualche anno di anonimato. Convocò le vecchie compagne di squadra e iniziò un percorso come dirigente che ha portato la squadra, guidata sul campo da David Furi, fino alla serie B. Traguardo mai raggiunto prima.
Anna Daviddi, laureata in lingue, era un’apprezzata agente di viaggio. Ha lavorato prima all’Across, poi ha messo in piedi la Balboa Travel. Ultimamente era l’addetta all’organizzazione delle trasferte della Terranova Software.
Lascia i genitori Marcella e Vasco, il fratello Renzo e le adorate nipoti Matilde e Rebecca.
Venerdì, dalle 12,30 alle 17, gli amici e i parenti potranno dare l’ultimo saluto ad Anna nella camera ardente che verrà allestita nella sala consiliare di Uscita di Sicurezza, in via Giordania a Grosseto. Nei prossimi giorni sarà poi cremata. Anna ha lasciato detto di non portare fiori ma di effettuare una donazione a fin di bene.
La scomparsa di Anna Daviddi lascerà un vuoto incolmabile. Da tutta la Gea le più sentite condoglianze alla famiglia e al presidente David Furi.