Per la formazione femminile della Gea Basketball Grosseto è arrivata l’ora della verità. Sabato pomeriggio alle 18 a Lucca scatta la finale playout del campionato di serie B tra Le Mura Springs e le ragazze di Luca Faragli. Grosseto, che ha perso le ventiquattro partite disputate fino ad oggi (ventidue di campionato e le due della semifinale playout con Pontedera), ha la possibilità di rimettere in piedi una stagione fin qui difficile. Le biancorosse, che hanno perso le migliori veterane prima dell’inizio (Benedetti, le due Camarri e Furi) e altre atlete (Cazzuola, Tamberi, Pepi) strada facendo, proveranno a mettere cuore e grinta contro un’avversaria che ha perso il primo scontro salvezza con il Florence, che aveva chiuso la prima fase di stagione al penultimo posto.
«Nelle ultime settimane – dice l’allenatore Luca Faragli – non ci siamo allenati purtroppo benissimo, ma sappiamo di non avere altre possibilità per evitare la retrocessione in serie C. Cercheremo di fare qualcosa di buono, con la speranza di poter far girare l’inerzia finalmente dalla nostra parte».
Delle 24 gare perse, la Gea ha avuto l’opportunità di portarle a casa un paio, ma è anche vero che nel girone di ritorno la squadra ha cambiato marcia rispetto alla prima parte del torneo, dimezzando i ritardi, contenendoli anche intorno ai 10-15 punti, dopo aver dato filo da torcere alle avversarie ed aver ceduto anche a causa che è sempre stata piuttosto corta.
Per la trasferta di Lucca, Faragli recupera la playmaker Fabiana Nermettini, una ragazza che può dare tanto in termini di grinta e volontà, ma non avrà Myriam Perillo. Le possibilità di salvezza (gara2 andrà in scena sabato prossimo al Palasport di via Austria, l’eventuale bella a Lucca il 7 maggio) passa dunque dalle mani di un gruppo consapevole delle difficoltà e dell’importanza della posta in palio.
Le convocate: Fabiana Nermettini, Erika Lambardi, Federica Cipolletta, Bianca Bellocchio, Federica Simonelli, Valentina Simonelli, Chiara De Michele, Teresa Vallini, Giulia Faragli.
Arbitri: Giacomo Russo di Firenze e Tommaso Cavasin di Rosignano.