La Gea Basketball Grosseto presenta ufficialmente domenica prossima, 21 maggio, dalle 15 alle 17, al Palasport di via Austria, la Gea Baskin, una variante del gioco del pallacanestro che si concentra sulla partecipazione e l’inclusione di tutti i giocatori, indipendentemente dalle loro abilità fisiche e mentali. Il baskin è uno sport nato nel 2020, che sbarca per la prima volta in Maremma.
«La nostra società – sottolinea David Furi, presidente della Gea Basketball – è impegnata a promuovere lo sport per tutti, senza distinzione di genere, età, abilità e disabilità, ed è orgogliosa di avere una squadra di baskin che gioca nella nostra città. Per questo evento abbiamo invitato la squadra del Costone Siena Baskin, campione europeo 2018, per dimostrare quanto sia divertente e inclusivo questo sport e per far conoscere le sue regole».
La Gea insieme, Sara Restante e Mario Santi dell’Associazione italiana persone down Grosseto, ha lavorato alla realizzazione di questo progetto che domenica diventerà realtà.
«Ci siamo avvicinati a questo sport – dice Sara Restante, presidente Aipd Grosseto – perché lo riteniamo inclusivo. Ai genitori di ragazzi disabili, molte strutture hanno spesso risposto “non siamo attrezzati”, senza dare possibilità di accogliere i loro figli. Non si può obbligare un’associazione sportiva ad attrezzarsi, ma così viene meno l’inclusione. Chi ha disabilità, ha meno opportunità di rapportarsi con i cosiddetti “normodotati”».
Saranno presenti alla presentazione anche le associazioni Iron Mamme, Associazione Italiana Persone Down, Skeep, Uscita di Sicurezza, Unione Italiana Ciechi Ipovedenti, Cooperativa Il Sole e Associazione Italiana Sindrome “X Fragile”.
Cosa è. Il baskin si gioca su un regolare campo da pallacanestro, ma ha regole tutte sue che permettono a persone con vari gradi di disabilità di giocarsela alla pari. «Il baskin prevede 4 canestri: 2 normali e 2 laterali più bassi – spiega Sara Restante – Deve per forza esserci almeno una donna per ogni squadra e ogni giocatore porta un numero che è indicatore della sua disabilità e delle regole a cui è vincolato».
In campo scendono 5 giocatori per squadra. A portare il numero 1 solitamente è la persona con la disabilità più invalidante, che può tirare a canestro aiutato da uno scivolo. Ognuno ha il proprio spazio di gioco che gli garantisce il tiro in uno dei canestri. Ogni giocatore, in base alle sue competenze motorie, ha un avversario dello stesso livello. Il numero 5 è normalmente un professionista del basket.