Cmb Valdarno-Gea Basketball Grosseto 65-36
CMB VALDARNO: Azzola 14, Caneschi 2, Bizzarri 6, D’Arata 8, Sposato 6, Bettoni 4, Morandini, Boccarini 6, Stefanini 4, Trapani 4, Viticchi 8, Fabbri 3. All. Viticchi.
GEA GROSSETO: Tanganelli 11, Perillo 4, Linda Picchianti, Nunziatini 8, De Michele 10, Melissa Picchianti, Faragli 3, Magnani. All. Luca Faragli.
ARBITRO: Lorenzo Bastianelli di Bucine.
PARZIALI: 6-7, 33-10; 48-23.
Un blackout nel secondo quarto condanna la Gea Grosseto alla sconfitta nella prima gara del girone di ritorno del campionato di serie C femminile sul campo del Cmb Valdarno (65-36). Le ragazze di Luca Faragli hanno complessivamente disputato un buon incontro, ma la solita amnesia di dieci minuti ha portato a una sconfitta troppo pesante, visto l’ottimo comportamento nel primo e negli ultimi due parti.
Giulia Faragli e compagni hanno iniziato difendendo molto bene e chiudendo i primi dieci minuti avanti per 7-6. La partita è improvvisamente cambiata nella seconda frazione: le grossetane hanno iniziato a commettere errori su errori sul pressing asfissiante delle locali e si sono ritrovate sotto di 23 punti, a causa di un parziale di 27-3, con i punti della Gea messi a segno solo dalla lunetta. Nell’intervallo il coach ha cercato di rimettere ordine alla squadra, priva di Panella, Lambardi e Cipolletta, che ha reagito e ha giocato alla pari con il quintetto di San Giovanni Valdarno, senza però riuscire a rientrare in partita.
«Le cose sembravano mettersi bene – commenta amareggiato coach Luca Faragli – abbiamo chiuso in vantaggio il primo tempino, ma nel secondo, al rientro da un timeout, Valdarno ha iniziato a mettere pressione. La squadra è andata fuori di testa, prendendo un’imbarcata incredibile. Ho provato a cambiare in continuazione per spezzare il ritmo alle locali, ma senza esito. Si è spenta la luce, con palle perse ed errori al tiro».
«Al rientro dagli spogliatoi – prosegue Faragli – ci siamo ripresi e abbiamo giocato il terzo e quarto tempino alla pari. Nel complesso la squadra ha giocato bene contro un avversario fisicamente più forte. Abbiamo dovuto purtroppo fare i conti con un momento di buio imprevedibile, perché in allenamento proviamo e riproviamo per superare la zone press».